No, ma che figata questo è il primo gol di Romagnoli, il ritorno “alla vita facile” tutto show e zero bestemmioni, eh?!
Adesso che è finalmente possiamo archiviare il Midtjylland, quantomeno come una cosa da dimenticare, dopo i magheggi e l’espulsione di Sarri decisa a tavolino, adesso finalmente c’è il volere della LAZIO sovrana.
Certo, risultati saranno sempre incerti e potrà succedere di tutto… Ma chedavvvvvVero?
Ebbene sì perché, se così non fosse, sarebbe matematica e non calcio.

A parte che giocare alle 12:30 di domenica, gira che ti rigira, oramai l’orario delle partite conta meno del due di coppe con la briscola a spade.
Cioè, in pratica, 20 partite in 20 giorni non si è al sicuro mai manco per un par di ciufoli…
Anche questo segnerà la stagione del Mondiale invernale. Che dovrebbe essere illegale in almeno 70 Stati.
No, scusate ma io sono inorridita.

La Lazio la conosciamo già, simpatie e antipatie a memoria.
Cioè io già da ora posso dirvi che ci saranno giorni in cui dieci minuti saranno necessari a silurare i biancocelesti, che avremo accesso la tv solo per il rumore di sottofondo e non per guardare il botolamento in diretta tv.

Oggi siamo contenti ed è ben lontano il Midtjylland con un meccanismo che ha contribuito a rendere la partita un mappazzone inguardabile.

In due giornate 8 reti… semplicemente bene, il cazziatone di Sarri ha dato risultati.

Certo lo Spezia altro non è che una wanna be BEST OF METÀ CLASSIFICA oscilla tra top (contro il Napoli ) e lo scarso.
Spezia il cui posto in classifica forse è giustificato, ma non dimentichiamoci che non sarà sempre gioia gaudio in due regni.
La storia segna ed insegna con momenti di imbarazzo paragonabili solo a Shakespeare recitato da Alex Belli.
Sembra un brutto pensiero e invece no perché è scientifico.

Riassumendo: Se qualche partita è stata un little flop, con buona pace degli avversari, la voglia c’è. Il calcio di Maurizio Sarri si intravede.
Dopotutto il calcio è pure uno show televisivo.

OVER THE TOP

PROVEDEL: Il Biondo, ecco, lui rappresenta proprio l’apoteosi totale e globale di un cambiamento che sta iniziando. E non solo è sempre incredibilmente FAIGO nelle uscite, nell’atteggiamento, ma visto che non aveva fatto praticamente un cazz@ di niente, ha deciso di guadagnarsi la pagnotta con un miracolo da ultimo uomo. Così, in scioltezza.

ROMAGNOLI: Il primo gol con questa maglia non si scorda mai. Il viaggio, il suo mondo, è l’unico passaggio che ho capito con la gente che sugli spalti cantava a squarciagola. Cioè, ma VI PREGO. Ma amiamolo incondizionatamente.

MILINKOVIC-SAVIC- SINDACO DE Roma e ho detto tutto.

Elemento numero uno: la qualità della rosa titolare. Il livello medio mi sembra realmente più elevato rispetto allo scorso anno, a parecchi si possono riconoscere delle capacità. Un anno fa mancava comunque quel quid in più che distingueva una squadra forte da una “potenziale” .
Esempi più eclatanti di ciò che intendo: Provedel linfa vitale. Romagnoli gioia per gli occhi. Patric “IL RINATO”.
Poi ci sarebbe Hysaj, che io guardo sempre come un’insalta in busta dell’Eurospin.
E Sarri, intanto, invoca il terzino….Tu sei uno de noi MAU, sallo.

Comunque….
Romagnoli il number ONE. È un mio classico, alcuni giocatori mi entrano nel cuore e poi è difficilissimo farli uscire.
E che sia preservata sempre ‘sta storia del cuore, delle emozioni perché, se davvero si dovesse andare avanti solo a statistiche e tabellini, qui dovremmo dedurne che il calcio è matematica.
Le emozioni, sono importanti, sono un elemento aggiuntivo, sono la ciliegina su una torta che deve avere basi di qualità. Insomma, Alessio ha raggiunto il cuore di tanta gente, però, minchia, gioca pure bene.
Le basi, ladies and gentleman, il merito.

Nsomma, tirando le somme, tra la Cremonese e lo Spezia il Midtjylland è stato dimenticato sotto ogni punto di vista possibile e immaginabile.

‘Nsomma, non mi sento più totally Netflix, e dajeeee!

Simplemente, Xoxo.

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